Mantenere la posizione 2.0 e 2.1

_20141229_001035

Avete presente il pezzo di Luciana Littizzetto intitolato “Mantenere la posizione”? Per chi non lo conoscesse, è un’esilarante quanto arguta descrizione di ciò che avviene quando una donna deve andare in un bagno pubblico. Mi permetto, vista la situazione attuale che mi affligge, di dare seguito a quel pezzo (sicuramente con minore maestria) ed aggiungere un livello, come nei videogames, un’ulteriore difficoltà: mantenere la posizione su una gamba sola!!! Care amiche di sventura, dovreste provare l’emozione di andare in un bagno pubblico stando in equilibrio precario su un solo piede ed utilizzando le stampelle! Ora vi spiego come superare il livello: con la classica andatura dondolante tipica di un babbuino delle foreste, vi avvicinate alla porta della toilette quando state proprio scoppiando (altrimenti mai e poi mai vi sognereste, in cotal condizione, di farlo!) e la aprite. Quasi sempre il pavimento è bagnato ed è meglio non  chiedersi di cosa. Provate ad entrare e le stampelle scivolano sui liquami come se foste Isolde Kostner che volteggia sulle piste ghiacciate di pattinaggio. Ma voi non siete pattinatrici olimpioniche e siete costrette, con borsa al collo, giaccone e stampelle, ad afferrarvi a qualsiasi appiglio semipulito che capiti alla vostra portata, pur di non rovinare a terra o sul water, con fare tutt’altro che leggiadro. Una volta recuperato l’equilibrio, decidete che è meglio non contare sui supporti e li appoggiate in un angolo del bagno. Così, in piedi su una sola gamba come una gru nella palude, iniziate a sbottonare e poi abbassare pantaloni e biancheria. La cosa più difficile è trasformarsi in un’equilibrista da circo: spostate l’abbigliamento in modo da evitare che qualsiasi goccia possa toccarlo, quindi sempre con borsa al collo, mano impegnata a tenere la biancheria a debita distanza e un piede sollevato, piegate sufficientemente l’altra gamba per permettervi di fare ciò per cui siete entrate, sempre senza toccare il water, mentre con l’altra mano tenete il fazzoletto di carta che avevate precedentemente preparato. Ci vuole una forza titanica e la gamba inizia a tremare per la fatica, sudate per lo sforzo e diventate paonazze… Vi assicuro che ne uscite davvero provate! Ma è da sperimentare anche l’upgrade, la versione 2.1, ovvero andare in bagno sul treno, sempre su una gamba sola e con le stampelle… È un livello riservato solo alle più esperte, alle cinture nere di approccio ai bagni pubblici. Dovete fare tutto quanto descritto in precedenza mentre il treno è in movimento: già arrivare a destinazione è cosa di non poco conto (oggi una signora si è complimentata per l’abilità con cui procedevo saltellando su una gamba sola nel vagone – sembravo Tarzan alle prese con le liane) ma vi assicuro che dover fare anche il resto ed uscirne indenni, è davvero roba da ola al Maracanà!!!

Nail art natalizia fai-da-te

_20141223_181703

_20141223_181631

Oggi, non avendo molto da fare, mi sono voluta cimentare per la prima volta col fai-da-te natalizio sulle mie unghie. In verità l’effetto finale non è eccelso… Tutt’altro! Però l’idea mi era parsa carina: tutte le unghie rosse mentre su un anulare bianco compare l’albero di Natale e sull’altro anulare, verde, Babbo Natale… Che ve ne pare? 😉💅

Il leone è ferito ma non è morto: la (dis)avventura continua…

_20141222_003609

In questo caso, è la leonessa a ribadire al mondo a gran voce la propria persistenza vitale… Ebbene, il gran giorno dell’eliminazione del gesso è giunto!  Accompagnata da mio fratello, mi sono recata di mattina presto, dunque, al nosocomio (quanto amano, i giornalisti, questo termine…) salernitano e, dopo lunghe ed estenuanti attese, ho tolto l’odiata ingessatura. Premetto che vedere quella mini sega circolare che affondava nel bianco e duro strato che ricopriva la mia gamba mi ha fatto venire le caldane, nonostante facesse freddo e la menopausa sia ancora di là da venire… Ad ogni modo, sono giunta incolume dal medico che mi doveva visitare, sebbene avessi una zampogna al posto del piede, in perfetto clima  natalizio.

_20141222_003551

Distesa a pancia sotto sul lettino, ho stoicamente resistito al dolore durante le palpazioni di polpaccio e tendine, stringendo pugni, denti e occhi pur di non fiatare (perché si sa, una “donna vera” non può fare la “donnicciola”…). Esito della visita: in via di completa remissione, dovevo indossare un costosissimo tutore privo di movimento alla caviglia, iniziare a poggiare il piede a terra caricando parzialmente, tornare a controllo dopo ecografia alla fine delle feste natalizie. Orbene, poiché immaginavo che all’ospedale –  pardon: nosocomio – non mi avrebbero fatto esami strumentali, avevo già prenotato un’ecografia per il pomeriggio stesso. Così mi sono fatta accompagnare, stavolta da mio padre, a questo secondo appuntamento. Anche qui stesa a pancia sotto su un lettino: dottore dalla mano delicata e, ad onor del vero, a mio avviso molto scrupoloso, per prima cosa ha voluto verificare le condizioni del tendine dell’altra gamba, paventandomi l’ipotesi di un processo degenerativo in atto!!! Oh che piacere sentirsi dire una cosa del genere… Stavolta il sudore era freddo! Fortunatamente, però, il medico ha trovato che i tendini erano sani. Sì, avete capito bene: i tendini! Anche quello che pare si fosse lesionato. Non convinto, ha ricontrollato più volte, giungendo alla conclusione che la prima ecografia, fatta subito dopo il trauma, avesse potuto produrre un falso positivo a causa della presenza dell’edema. Lo strappo al polpaccio appariva in via di guarigione. A suo avviso avrei dovuto vedere un fisiatra per iniziare una terapia riabilitativa. Ancora una volta, essendo certa che l’esame strumentale necessitasse di essere esaminato da occhio esperto, mi ero portata avanti col lavoro ed avevo già prenotato una visita con un ortopedico di assoluta fiducia, risolutore di diverse défaillance fisiche familiari e per questo motivo assurto a lare tutelare di tutta la razza. Quella stessa sera, quindi, accompagnata nuovamente da mio fratello ma con l’aggiunta delle mie figlie, sono andata all’ultimo appuntamento. Ancora una volta stesa a pancia sotto su un lettino: iniziavo a farci l’abitudine! A quanto pare, i miei tendini sono per loro natura sottili ma quello della caviglia destra lo sarebbe di più, quindi forse ha subito un assottigliamento dovuto ad una parziale lesione. Inoltre il polpaccio pare stirato e non strappato… Ad ogni modo, il nume tutelare delle mie ossa mi ha vivamente sconsigliato di poggiare il piede a terra per altri 15 giorni, onde evitare una non improbabile lesione più seria del tendine di Achille. A questo punto il tutore diventava inutile (e meno male: quattrocento euri – come dicono da queste parti – risparmiati!). Successivamente, dovrò iniziare una fisioterapia prima passiva, poi caricando gradualmente fino alla vera e propria rieducazione motoria. Poi farò la nuova ecografia di controllo e relativa visita. Sarò anche di parte, ma mi fido di più di quest’ultimo responso. Una sola cosa non mi è ancora chiara: ma il polpaccio si è “solo” stirato o si è strappato? E il tendine di Achille si è parzialmente lesionato, assottigliato o è rimasto sempre integro??? Bah!!!

Come andrà avanti questa epopea? Vi aggiornerò al prossimo… ruggito! 🐯😉

Il menestrello italiano: Angelo Branduardi

_20141216_193905

Uno degli autori italiani di musica che apprezzo maggiormente è questo straordinario poeta-cantastorie, capace di evocare emozioni e sensazioni che provengono da lontano, da una grande distanza temporale, più che chilometrica. La sua musica è capace di trasportare chi ascolta in una dimensione onirica fatta di magia e mondi incantati…

http://www.angelobranduardi.it/ita/home.htm

Inchiesta di La Repubblica: Norvegia. Ho sempre più voglia di emigrare…

_20141215_151358

Ho letto questo articolo e mi sono depressa. Lo Stato italiano ci massacra di tasse e controlli senza offrire alcun servizio ai cittadini oppure servizi di pessima qualità, se non in rarissimi casi che fanno notizia. Ma mi sono anche resa conto che il problema, in Italia, sono i troppi furbi che tendono ad approfittare in maniera truffaldina di ogni agevolazione, rendendo vani i pochi sforzi che si fanno. Non vedo più alcuna speranza per il nostro Paese… Non ci resta che andar via. Farò di tutto per aiutare le mie figlie a costruirsi un futuro migliore lontano da qui. Però… che tristezza!

http://d.repubblica.it/attualita/2014/12/11/news/maternit_norvegia_storie_assistenza_medica_confonto_italia-2404088/?ref=HRLV-15

Spaghetti design… Semplici, buonissimi e di grande effetto!!!

IMG_20141119_143858409

In verità, questa semplicissima e carinissima idea non è mia. Io l’ho solo sperimentata… Avevo visto la fotografia da qualche parte (purtroppo non ricordo il sito) e l’ho trovata un’idea molto simpatica. Così, un giorno, ho preso i wurstel grandi, li ho tagliati a fette, li ho infilzati con gli spaghetti e li ho cotti in una spaghettiera. A parte ho sfritto l’aglio (dovendoli mangiare con le mie figlie, ho evitato il peperoncino…). Quando ho scolato gli spaghetti coi wurstel e li ho conditi… vi assicuro che erano ottimi!!! Ci siamo laccate i baffi! Un piatto unico economico, veloce, saporito e molto scenografico (certo non proprio salutare, ma di quando in quando si può anche fare: sempre meglio dei fast food)… Basta concludere con un poco di insalata e un frutto e si riesce a bilanciare un po’ il pasto.  Consigliato a chi ha bambini da stupire 😉

A New York spopola la Nutelasagna

_20141210_171611

Pare che questo Natale a New York stia facendo furore un nuovo dolce, la Nutelasagna (fonte: tgcom24.it). Si tratta di strati di lasagna zuccherata, intervallati da non so che tipo di crema, marshmallows e Nutella. Autentica bomba calorica. Propongo una variante: la crema potrebbe essere chantilly (versione estiva: gelato alla nocciola) e al posto di quelle orribili caramelle gommose si potrebbero utilizzare soffici meringhe o amaretti; o entrambi. Dovrebbe essere spettacolare!!!

Se c’è qualche volontario che sperimenta, mi posti il risultato. Magari sarà una grande scoperta!!! 😉🍰

Moderazione = invisibilità

_20141210_115838
Immagine tratta da Lettera43.it

Dando un’occhiata in giro su giornali, social network, TV, ho avuto modo di constatare come sia facile attirare l’attenzione su di sé semplicemente facendo o alimentando polemiche. E non si deve nemmeno esser tanto bravi, capaci o istruiti! Al contrario: se si è dotati di una discreta dose di rozzezza e, meglio ancora, presunzione e arroganza, il gioco è fatto! Per dirla in termini televisivi, lo share sale, l’audience e la visibilità schizzano alle stelle e la massa si lascia coinvolgere suo malgrado e fomentare, nutrendosi in maniera del tutto acritica di qualsiasi informazione, spesso distorta, venga fornita. Poi osservo, sempre più di rado, persone intelligenti, colte, dotate di grande spirito critico o anche solo di buon senso, che usano tatto e moderazione nel rapportarsi con gli altri, giustamente convinti che progresso e crescita, anche personale, possano avvenire solo nel rispetto delle idee altrui, nell’ascolto e nell’assenza di prevaricazione. Questa è la massa degli “invisibili”, considerati a torto noiosi se non addirittura incapaci o privi di idee proprie. Su queste osservazioni, purtroppo, si basano certe strategie di comunicazione.

In una società, quindi, dove si fa a gara per emergere, per essere riconosciuti, per essere dei leader a tutti i costi (dalle nostre parti si dice: “fà ‘u gall ngopp ‘a munnezz” = “governare sulla spazzatura”), come può una filosofia di vita moderata avere successo? Come possiamo insegnare ai nostri figli che la strada per il miglioramento personale e sociale passa attraverso la tolleranza, l’ascolto, la comprensione, quando questo vuol dire diventare nessuno agli occhi del mondo, non avere alcuna possibilità di farsi ascoltare e, con tutta probabilità, non sentirsi accettati, restare degli emarginati?

Va da sé che, se si vuole fare strada in politica, nel giornalismo e persino nella “cultura” (come certi “critici”), si deve far chiasso, ci si deve fare dei nemici, si deve far parlare di sé… Con buona pace per la tolleranza, l’educazione e il buon senso…