Riconoscimenti per bloggers: la mia prima volta…

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A quanto pare, esiste un riconoscimento per i blog che hanno meno di 200 followers, al fine di renderli noti se ritenuti degni da qualcuno: il Liebster Award. Mi sono documentata un po’ (confesso di essere stata ignorante in materia, fino ad ora…) e, a quanto pare, vi sono delle regole. La prima è ringraziare il blogger che ci ha nominato, reputandoci all’altezza del riconoscimento; la seconda è rispondere a 10 domande che ci dovrebbero essere state poste; la terza è nominare altri 10 blog con meno di 200 followers che si ritengono interessanti e scrivere loro un messaggio per comunicarglielo; infine, porre anche a loro 10 domande.

In base a quanto detto, prima di tutto ringrazio https://tiserveunamano.wordpress.com per avermi nominata: è un piacere ed un onore inaspettato! Quindi: GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!! 😊

Poi avrei dovuto rispondere a 10 domande ma non mi sono state poste, quindi passo 😉

Nomino a mia volta i seguenti blog:

https://rossellabuscemi.wordpress.com/

https://mammagisella.wordpress.com/

https://simonetulumello.wordpress.com

https://nonsolononna.wordpress.com

http://worldofdarkwing.com/

http://lavolpenascosta.com/

https://giobertone96.wordpress.com

https://debbiedoodle86.wordpress.com

https://brinarosa.wordpress.com

https://annalisabarbier.wordpress.com

Ecco, infine, le mie dieci domande:

1) Cosa ti ha spinto a diventare un/una blogger?

2) Pensi che continuerai a scrivere?

3) Cosa ti incuriosisce, normalmente?

4) Cosa ti piacerebbe fare, che non hai ancora fatto?

5) Cosa ti appassiona?

6) Cosa, invece, ti infastidisce?

7) Di cosa hai paura?

8) Sogni o incubi ricorrenti?

9) Qual è la tua idea dell’amore?

10) Se trovassi il genio della lampada e potessi esprimere, senza timore di effetti collaterali, tre desideri, cosa gli chiederesti?

Attendo le vostre risposte… A presto!!! 😜

Salerno: la Mostra della Minerva riapre i battenti

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Come ogni anno, da 15 anni a questa parte, a Salerno si rinnova il tradizionale appuntamento con la Mostra della Minerva, da venerdì 17 a domenica 19 aprile. Si tratta di una mostra-mercato della durata di tre giorni completamente dedicata al florovivaismo. Organizzata dall’associazione Hortus Magnus con il patrocinio del Comune di Salerno, sfrutta lo splendido scenario della Villa Comunale, che si arricchirà di espositori che venderanno ogni sorta di pianta: dagli arbusti, ai fiori multicolori, dalle cactacee alle piantine aromatiche e alle spezie. Si terranno, inoltre, incontri in cui si parlerà di botanica, dell’arte di disporre i fiori e si mostrerà come intagliare frutta e ortaggi. Si terranno incontri didattici ed è previsto un annullo postale speciale per gli appassionati di filatelia. Saranno organizzate gite fuori porta per vedere parchi semisconosciuti (come quello della bellissima Villa d’Ayala, a Valva) e si prevedono escursioni cittadine alla scoperta delle nostre bellezze nascoste, come il giardino della Minerva, o al museo degli strumentari chirurgici. Insomma, un’ottima occasione per conoscere o riscoprire il piacere che dà il contatto con la natura, non solo quella selvatica ma anche quella amorevolmente assistita, un modo per ritrovare il contatto sereno con noi stessi, attraverso la meditazione e la distensione che si può ottenere dedicandosi alle piante.

Per chi volesse saperne di più: http://www.hortusmagnus.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6&Itemid=103

Buona passeggiata alla Mostra della Minerva 🌻🌱🌷🌵🌸🌿🌹🍀🌺🌼

L’Italia è un cancro per il quale non esiste cura, nemmeno la fuga all’estero!

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Chi dice che trasferisce le sue attività all’estero per motivi fiscali dice, in parte, una baggianata. L’unica cosa positiva che si può ottenere, in alcuni paesi, sono i costi più bassi, inclusi quelli della manodopera (e non è poco, per carità!) Solo che ciò che si risparmia diventa reddito su cui si pagano comunque le tasse… italiane! L’unico modo per non aver più nulla a che fare col nostro fisco è andar via, vendere tutto ciò che si possiede in Italia, e non rimettere mai più il naso in patria. E non è certo al 100% che non ti vengano a cercare comunque, con la scusa che te ne sei andato SOLO per evadere le tasse, trovando un appiglio qualsiasi per poterti accusare. In realtà, motivi per fuggire via dall’Italia ce ne sono talmente tanti da avere solo l’imbarazzo della scelta. Quello fiscale, però, nell’ultimo decennio in particolare, ha sicuramente spostato l’ago della bilancia in maniera decisiva e, infatti, i flussi migratori in fuga dal nostro “bel paese” sono ripresi in maniera massiccia, come all’inizio del X secolo. Ma scappare dal fagocitante sistema italiano non è così semplice. È interessante, in tal senso, l’articolo di Italiansinfuga che spiega come, in teoria, si dovrebbe fare per riuscirci (sebbene non vi sia certezza alcuna che un domani non vengano tassati a qualsiasi titolo anche gli italiani all’estero):

http://www.italiansinfuga.com/2014/10/30/come-abbandonare-la-residenza-fiscale-italiana-e-vivere-felici-allestero/

Trovo la ragnatela del nostro sistema tassolutamente paralizzante, come se fossimo tutti galline dalle uova d’oro che l’Italia non vuole perdere e incatena avidamente ma che, al tempo stesso, non fa nulla di invitante ed accattivante per tenerci stretti. Siamo sempre più alla deriva, stretti in una morsa d’acciaio che ci leva finanche il respiro. Ormai viviamo come gli ex tedeschi dell’Est o come gli ex sovietici, sotto l’occhio del Grande Fratello, senza diritti né libertà, senza lavoro e tormentati dalle tasse, sempre più poveri e senza prospettive. E ci illudiamo che questa sia democrazia.

Il mio vaccino alla vita…

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Stasera sono qui, davanti al display del mio smartphone, con tanti sentimenti da esprimere e poche e confuse parole per farlo. Mi sorprendo di me stessa, del fatto che ancora mi meravigli di quanto sia facile manipolare la gente, la capacità che hanno le persone di fare da pubblica accusa, giuria, giudice e boia. So bene quanto possa essere povero l’animo umano, ciò nonostante ho sempre amato il mio prossimo, con tutti i suoi limiti. Nonostante i suoi limiti. Anzi, anche grazie ai suoi limiti. Allora perché mi meraviglio quando i miei simili mi confermano ciò che so già, ciò che, in fin dei conti, mi aspetto addirittura? Perché ancora riescono a toccarmi, a ferirmi? Eppure sono vaccinata: una discreta conoscenza dell’animo umano credevo mi avesse immunizzata. Evidentemente, è necessario un richiamo periodico…

Qualcuno ha fatto un errore enorme, un po’ di tempo fa, un errore gigantesco che, per quanto mi sia sforzata di evitare, non ho potuto fermare ma solamente, in minima parte, limitare. Qualcun altro, la vittima dell’errore, ha deciso di fare di me il capro espiatorio dei torti subiti, dipingendomi come la strega di Biancaneve, ed un gran numero di persone che credevo amiche o che, quantomeno, mi conoscessero abbastanza da sapere come mi comporto e qual è la mia etica, improvvisamente non solo mi hanno voltato le spalle ma mi sono diventate apertamente ostili. Non giustifico ma comprendo. Lo so, non dovrei, ma ancora ci resto male. Perché a quelle persone volevo bene… voglio bene. L’affetto non si decide, non si ragiona; si dà, si dona. Non giudico nessuno, tutti possiamo sbagliare. Prima di condannare qualcuno, però, sarebbe opportuno ascoltare anche la sua versione dei fatti, possibilmente con mente aperta e senza pregiudizio alcuno (inteso come giudizio precostituito), specie se quel qualcuno è un amico. Poi, se si ravvisa un errore, ognuno prende le decisioni che ritiene più opportune in base alla propria morale ed al proprio temperamento… Almeno, io faccio così.

Bene, oggi ho fatto il richiamo periodico del mio vaccino alla vita. Ho eliminato dalla lista qualcun altro che credevo, ingenuamente, amico ed ho fatto un po’ di pulizia. L’ho detto al mio cervello. Ma, ora, chi lo spiega al mio animo?

Into the woods: i sogni son desideri ma…

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Si tratta di un adattamento cinematografico dell’omonimo musical di Broadway del 1986, firmato da Stephen Sondheim e James Lapine, basato sul libro Il mondo incantato di Bruno Battleheim. È una interessante storia in cui si intrecciano diverse fiabe: Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Jack e la pianta di fagioli, Raperonzolo. Al di là del cast e della regia (il film ha ricevuto tre nomination agli Oscar e tre ai Golden Globe), quello che ho trovato più interessante è il ribaltamento dei punti di vista. Non sempre ciò che si crede buono e giusto lo è davvero e non sempre chi si crede essere il cattivo lo è veramente. Talvolta i ruoli sembrano rispettati, altre volte, invece, il ruolo cambia a seconda del punto di vista dal quale si osserva la situazione  e, come direbbe Alice nel Paese delle Meraviglie, “quel che è, non è, e quel che non è, è!”

Un detto anglosassone recita: “Attento a ciò che desideri, perché potrebbe avverarsi”. In questa storia, infatti, si esplorano i diversi desideri dei protagonisti, ciò che essi fanno per farli realizzare e le conseguenze che le loro azioni provocano o a cui conduce l’avverarsi stesso dei loro sogni.

Si esplora l’animo umano, la vanità, la superficialità della ricerca di una “vita migliore”, che è migliore solo in apparenza ma, spesso, non nella sostanza. E termina con un monito: fate attenzione ad ogni vostra scelta, poiché non esiste scelta senza conseguenza alcuna, e fate attenzione anche a quale fiaba raccontate ai vostri figli, perché anche quella è una scelta. Riflettete bene prima di parlare… perché i figli ascoltano.

Due dolcissime figlie… Una sorpresa che si rinnova ogni giorno!

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Per Pasqua, quest’anno, una delle mie figlie mi ha regalato, con i suoi soldini, un uovo al latte della lindt (ha mandato il padre a comprarlo, dandogli i suoi soldi e descrivendo la carta dell’uovo in ogni particolare… hahahahahaha), facendomi una sorpresa dolcissima e graditissima, perché sa quanto sono golosa, e l’altra figlia, stamattina, ha lasciato dormire me e la sorella e ci ha fatto trovare la tavola imbandita e la colazione pronta (ha persino preparato il caffè per me da mettere nel mio latte. E poi: latte e nesquik col miele per loro, biscotti, yogurt, cereali, marmellata ed anche i bicchieri con l’acqua! Non ha tralasciato proprio nulla di ciò che trova ogni mattina al suo risveglio…). Due bambine: sette anni di amore autentico e dolcezza purissima 😍👧👧💘

Avere un camaleonte come animale domestico…

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Lo confesso: rettili e anfibi non mi impressionano affatto. Tutt’altro! Trovo questi animali decisamente affascinanti. Più o meno tutti pensiamo che le tartarughe siano deliziose ma cosa dire di un originalissimo camaleonte? È carinissimo, con la sua coda attorcigliata, le zampette a schiaccianoci, i grandi occhi da vecchietto, quasi totalmente coperti da palpebre ed assolutamente indipendenti l’uno dall’altro. Per non parlare dell’andatura ondeggiante quando cammina e della sua straordinaria capacità di cambiare colore e mimetizzarsi. Io lo trovo fantastico!!! Non nascondo di essermi documentata perché ne volevo comprare uno. Purtroppo, non sono animali facili da gestire: necessitano di specifici terrari chiusi da alte pareti in vetro, lampade riscaldanti che vanno spente la notte, un minimo di vegetazione, insetti –  possibilmente vivi – e vaporizzazioni d’acqua. Oltre, ovviamente, alla normale pulizia. Il timore di non essere in grado di gestirlo e di vederlo soffrire o morire mi ha francamente dissuaso dall’acquisto. Peccato, però… 😩

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