16/07: alle ore 12,17 partiamo per Bruxelles, dove dobbiamo prendere l’Eurostar per Londra. Ma la stazione di Bruxelles è un autentico manicomio. Riuscire a capire dove dobbiamo andare è un’impresa titanica, perché le scarse indicazioni ad un certo punto si fermano e non c’è nessun addetto a cui chiedere. Le partenze con l’Eurostar sono dietro una enorme porta a vetri automatica senza scritte e noi ci passiamo davanti senza immaginare di dover entrare proprio lì. Per cercare la direzione rischiamo di perdere il treno. Finalmente troviamo la zona d’imbarco. Sì, avete letto bene: di imbarco. Perché, a quanto pare, salire su uno di questi treni equivale a prendere un aereo, con tanto di check in, controllo bagagli, metal detector. Ho dovuto buttare il coltellino svizzero che avevo con me. Peccato… E come se non bastasse, controllano i documenti sia i belgi, per l’uscita dall’Europa, sia i britannici per l’ingresso nel Regno Unito. Nonostante l’UK abbia aderito al trattato di Schengen, la Brexit ha avuto già i suoi primi effetti. In teoria sono sufficienti le carte d’identità ma, in pratica, per fortuna ho con me il mio passaporto e gli estratti di nascita delle mie figlie (sarebbe stato meglio ancora se loro avessero avuto il loro passaporto), perché passiamo i controlli più in fretta. Successivamente saprò che l’accesso alla Gran Bretagna è stato sempre così, anche prima della Brexit! (Dopotutto non dobbiamo dimenticare che qui dicono: “Nebbia sulla Manica, il Continente è isolato“. Il Continente è isolato??? Siete su un’isola, siete voi ad essere isolati!!! 😂 Amo gli inglesi e la loro logica).
Comunque, il treno sta per partire e tutti i doganieri ci incitano a raggiungere il treno più rapidamente possibile, aprendoci le porte ed indicandoci la strada. E noi corriamo, con gli zaini in spalla e i trolley stretti in pugno, lungo tutto il percorso e su per le scale, con tutta la forza ed il fiato che abbiamo, saltando sul treno nel primo vagone che ci troviamo davanti. Ci occuperemo dopo di attraversare mezzo treno per raggiungere i nostri posti. Il convoglio parte. Ce l’abbiamo fatta! In un paio d’ore, grazie al tunnel sotto la Manica, arriviamo a Londra.
La prima cosa che faccio è ricaricare la mia Oyster card per viaggiare sui mezzi londinesi (le ragazze qui viaggiano gratis), dopodiché ci rechiamo all’appartamento. Per la verità non ricordavo che ci fossero così poche scale mobili nella metropolitana di questa città e trascinare i bagagli su e giù per le scale non è proprio uno scherzo, specialmente oggi che le gallerie sono a dir poco roventi. Arriviamo al luogo dell’appuntamento sbagliato, perché l’applicazione di Airbnb ci ha portato altrove e, dopo aver atteso una mezz’ora, mi accorgo che l’indirizzo è un altro. Trasciniamo i nostri bagagli per altri circa 500 m ed arriviamo all’appartamento. Stavolta, anche a causa della stanchezza e dei nervi ormai a fior di pelle, troviamo che il nostro alloggio sia meno pulito di quanto ci aspettassimo (non che i londinesi siano conosciuti per la loro grande igiene e pulizia). Comunque, essendo già pagato, ci organizziamo in qualche modo e, dopo esserci sistemate, andiamo a fare un giro in centro, dove porto le ragazze da Hamleys Toys, negozio di giocattoli di ben cinque piani! Effettivamente ormai sono abbastanza grandi e non ci sono più molte attrattive per loro, ma curiosiamo un po’ di tempo tra reparti e scaffali. All’uscita, poiché ci troviamo proprio accanto a Carnaby Street, facciamo due passi anche lì. Rientrando, ci fermiamo all’angolo della nostra strada, dove c’è un piccolo ristorante italiano ed ordiniamo un po’ di verdura. La cameriera è una giovane siciliana molto simpatica e chiacchieriamo un po’ anche con lei (è tardi e non ci sono più altri avventori). Questa giornata non è stata facile ma verso la fine è migliorata. Siamo distrutte dalla stanchezza e dormiamo già prima che le nostre teste tocchino i cuscini.

17/07: stamattina decidiamo di andare al British Museum, dove è esposta l’arte antica: Mesopotamia, Egitto, antica Grecia e Roma, inclusi gli Etruschi. Le mie figlie sono particolarmente attratte dall’arte mesopotamica ed egizia, quindi iniziamo l’esplorazione da quelle zone (passando davanti anche ad altre esposizioni).











Fantastico, c’è anche il famosissimo Stendardo di Ur. Vorrei girare ancora e vedere le sculture del Partenone ma mi accorgo che si è fatto tardi e noi dobbiamo essere al museo delle cere di Madame Tussauds prima delle 15,00. Così corriamo via e prendiamo un bus che ci porta lì e, quando arriviamo… mi accorgo di non aver cambiato l’ora al mio orologio, quindi siamo in anticipo di un’ora! 😓
Menomale che siamo vicino al nostro appartamento, così approfittiamo per andare a fare la spesa e portarla a casa. Dopodiché andiamo al museo delle cere, dove una lunghissima fila di centinaia di persone si snoda lungo il marciapiede. Ma noi abbiamo già i biglietti e quindi saltiamo la fila. Pensavo fossero soldi un po’ buttati ma è davvero divertente fare le foto vicino a personaggi più o meno famosi (alcuni per me del tutto sconosciuti). Inoltre un trenino, ad un certo punto, ci porta in giro in un escursus storico della città di Londra, partendo dal 1500-1600 circa fino ai giorni nostri. Ed ancora ci fanno entrare in un cinema 4D a vedere un cartone sui supereroi della Marvel (Spiderman, Hulk, Wolverine ecc…) molto divertente, ci danno occhiali per la visione tridimensionale e le nostre poltrone vibrano o sparano sbuffi di aria o spruzzi di acqua ogni volta che il filmato lo richiede. Le ragazze si stanno divertendo ed anch’io me la spasso. Passiamo davanti ad un’enorme faccia di King Kong che spunta tra le foglie e le ragazze si fanno fotografare e filmare, perché gli occhi del gigante si muovono. Mentre filmo una delle due, la più fifona, dalla bocca del mostro esce un ruggito cattivo e lei schizza via come un razzo!!! Ridiamo a crepapelle per almeno 10 minuti (e rideremo ogni volta che torneremo a guardare il filmato).

Dopo porto le ragazze a fare un giro in Piccadilly Circus, di nuovo a Carnaby Street ed a Regent’s Street, dove giriamo a guardare negozi e vetrine e respirare l’aria di Londra. La sera restiamo a casa in totale relax, perché domani faremo le classiche turiste.
18/07: avrei voluto uscire presto ma le ragazze sono stanche, facciamo le trottole in giro da due settimane e vanno particolarmente a rilento. Arriviamo a Buckingham Palace per il cambio della guardia giusto in tempo ma la folla è talmente tanta che non riusciamo a vedere assolutamente nulla. Ok, pazienza. Andiamo a vedere il Big Ben e Westminster. Arriviamo lì… e li troviamo impacchettati a causa di lavori in corso. D’accordo, un po’ ci dispiace, ma giacché ci troviamo andiamo a visitare l’abbazia di Westminster. Solo che oggi chiude alle 12,30, quindi non ci fanno entrare. Eccheccavolo!!! Riusciremo a vedere qualcosa, oggi?!

Volevo andare alla National Gallery ma cambio programma e porto le ragazze a vedere il Tower Bridge e la London Tower. Anzi, decido di comprare i biglietti (costosissimi… e comunque più economici se li avessimo fatti online) per visitare il castello. Le audioguide non sono incluse, quindi paghiamo anche per quelle! Trascorriamo il resto della giornata a visitare la London Tower e quando chiude, alle 18,00, non abbiamo ancora visto tutto. Peccato.
È il momento di andare a Covent Garden. Purtroppo a quest’ora non è più possibile mangiare le jacked potatoes ma ci sediamo sul marciapiede a guardare uno dei tanti spettacoli di strada. Ma siamo stanche ed affamate, così ceniamo e finalmente ci ritiriamo.


19/07: oggi, giornata speciale! Ho fatto la sciocchezza di prenotare tramite Get Your Guide la nostra giornata presso i Warner Bros Studios per visitare il set di Harry Potter. Intendiamoci: la sciocchezza è stata quella di affidarmi al tour operator, perché se avessi acquistato direttamente i biglietti sul sito della WB e mi fossi spostata con i mezzi pubblici, avrei speso la metà e non avrei avuto limiti di tempo. Ma procediamo con ordine. Alle 10,30 abbiamo appuntamento con l’autista che porterà noi ed altre tre persone a Leavesden, a tre quarti d’ora di auto dal centro di Londra. Arriviamo e ci fiondiamo dentro gli Studios a prendere le audioguide in italiano ed iniziare il tour dei set cinematografici dei vari film su Harry Potter, che le mie figlie adorano (più per i libri che per i film, in verità). Il posto è immenso e quindi non possiamo soffermarci troppo a lungo, perché abbiamo appuntamento col nostro autista alle 15,30. Ci divertiamo a farci fare i filmati e le foto sulle scope volanti. Le cifre sono proibitive ma quando ci ricapita?













Quando usciamo ci rendiamo conto che non abbiamo saggiato la famosissima burrobirra e che potevamo farlo solo a metà del percorso, ma abbiamo solo venti minuti per l’appuntamento. Chiediamo supporto ad un’addetta che ci fa attraversate i passaggi riservati allo staff per farci tagliare parte del percorso ma è ancora molto lontano. Veniamo a sapere che l’autentica burrobirra può essere bevuta solo da loro, agli Studios in America e in Giappone! Eccoci col bicchiere in mano. Sembra birra ma la schiuma sopra sembra burro. La beviamo, ovviamente è analcolica, leggermente frizzante, sa di caramello e la schiuma sopra è proprio burrosa, come panna liquida. Mentre beviamo ci chiama al telefono il nostro autista, arrivato dieci minuti prima. Una delle mie figlie non beve nulla di frizzante, quindi mi fa ingurgitare in fretta e furia anche la sua bibita e iniziamo a correre fuori. Il percorso è lunghissimo e non c’è tempo nemmeno per fermarci allo shop, dove le ragazze avrebbero voluto acquistare dei regalini alle loro amiche. Arriviamo all’auto trafelate con solo quattro minuti di ritardo, e vediamo l’autista e l’altro gruppetto di persone parecchio infastidite. Ok, siamo in ritardo… ma di soli quattro minuti! E inoltre la burrobirra per poco non mi esce dalle orecchie. E non abbiamo nemmeno mangiato! Ragazzi, credetemi, meglio fare da sé. Non solo risparmiate ma non avete il fiato sul collo da parte di nessuno, potete fare tutto con calma e godervi il vostro tour. Tornate in città, ci fiondiamo nel primo pub che troviamo lungo la strada per fare il nostro linner (nome coniato da mia figlia che sta per lunch-dinner). Torniamo a casa a metà pomeriggio ma non abbiamo più la forza di muoverci, così mettiamo i pigiami e ci dedichiamo a scrivere e colorare il nostro diario/quaderno delle vacanze.
20/07: sveglia presto… Si va a Greenwich!!! Prendiamo il treno ed arriviamo a destinazione. Prima tappa: la Cutty Sark, un veliero che nell’Ottocento portava a Londra il tè dalle Indie, il più veloce mai costruito. Esploriamo il museo e la trialberi e poi saliamo sulla collina che ci porta all’Osservatorio astronomico reale, dove passa il famoso Meridiano 0.








Anche qui prendiamo le audioguide ed iniziamo il tour, scoprendo i segreti dei meridiani. Così veniamo a conoscenza del perché sono stati creati, quando e da chi. Scopriamo che sono collegati all’esatta misurazione del tempo ed alla navigazione. È un viaggio storico-scientifico affascinante. Poi vediamo i vari telescopi ed infine decidiamo di vedere due filmati, nel planetario, che riguardano il nostro sistema solare, le stelle visibili questa notte sul cielo di Greenwich (se la luminosità di Londra lo consentisse), la Via Lattea, le altre galassie, l’universo. Sebbene l’astronomo parli solo inglese anche le mie figlie riescono a capire abbastanza bene il succo del racconto. Alla fine riusciamo anche a fare una foto sulla linea che demarca il meridiano, per la quale precedentemente c’era una lunga coda di attesa. Volevo portare le ragazze con il battello alla stazione della Emirates Airlines, la funivia di Greenwich che sorvola il Tamigi, per poi tornare, eventualmente, con il battello. Ma le ragazze sono stanche e preferiscono comprare un paio di souvenir ed andare a casa a dormire.





21/07: ultimo giorno a Londra. Non abbiamo fretta. Voglio portare le mie figlie a Camden Town ed al meraviglioso Camden Lock, un mercato multietnico veramente allegro e particolare. Ho appuntamento lì con un’amica che vive a Londra da vent’anni e che verrà insieme alla simpaticissima figlia di sette anni. Le ragazze si entusiasmano nel mercato, e compriamo pantaloni e gonne indiane per loro ed un vestito per me. Poi mangiamo fish and chips lì stesso ed infine ci incamminiamo tutte e cinque lungo il canale che, lentamente, ci porta in direzione del Regent’s Park. Anche oggi fa caldissimo e mentre le ragazze giocano, io posso chiacchierare un po’ con la mia amica. Trascorriamo il pomeriggio così, tra prati, stagni, antare e cigni. In mezzo a tanta frenesia, ogni tanto sentiamo la necessità di una pausa.


Quando si fa un po’ tardi, salutiamo la mia amica e la figlia ed andiamo a cena in un pub vicino casa. Mangiamo le famosissime ribbs (costolette di maiale) ed agnello.


A pancia piena possiamo avviarci a fare la doccia e preparare i bagagli. Domattina presto si riparte!
Avrei voluto vedere la National Gallery, Notting Hill e Portobello Road, il Tate Modern e Soho. Sono tante le cose da fare e da vedere, a Londra, che una settimana non è sufficiente. Per vivere lo spirito della città è anche necessario passeggiare nei parchi, andare da Harrod’s ecc… Ma, almeno, spero di essere riuscita a dare un’idea di questo posto meraviglioso e così vivo alle mie figlie.
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