Oggi vi propongo un’invenzione fresca fresca, ideata e preparata proprio ieri. Si è rivelata un successo! Avevo ospiti a pranzo e mi sono voluta sbizzarrire…
Ho rosolato il battuto di cipolla nell’olio extravergine d’oliva mentre a parte preparavo il brodo vegetale (rigorosamente senza dado). Quando le cipolle si sono appassite, ho aggiunto la zucca in dadi e, dopo un poco, i peperoni gialli a striscioline ed il baccalà a pezzi, privato di pelle e spine. Una volta rosolati, dopo che l’acqua di cottura si è asciugata, ci ho aggiunto il riso basmati, che è un po’ delicato e non deve cuocere tanto ma che trovo delizioso; l’ho fatto rosolare un po’ e poi ho sfumato col vino bianco. Una volta evaporato il vino, ho lasciato cuocere aggiungendo un poco alla volta il brodo. A cottura quasi ultimata, ho mantecato con una noce di burro e una spruzzata di parmigiano e, spenta la fiamma, ho aggiunto basilico fresco e servito in tavola.
Aula scolastica finlandeseAula scolastica italiana
Da un po’ di tempo si polemizza sulla didattica italiana e la si confronta col modello finlandese, che pare essere uno dei migliori al mondo per risultati culturali.
Alcuni dei punti forti di tale polemica, ultimamente, pare siano quello dei compiti assegnati a casa, quello dell’abbandono scolastico ed infine dell’aumento del divario tra le classi sociali. Ho letto attacchi di ogni tipo e recriminazioni su quanto siano scarsi e poco competitivi i risultati della scuola italiana rispetto ad altri modelli. Si pongono in evidenza, però, tutti i punti deboli del nostro sistema educativo in maniera acritica e strumentale. Vediamo, dunque, step-by-step le varie differenze tra il sistema italiano e quello finlandese e cerchiamo di trarne le dovute valutazioni…
Finlandia
Ore settimanali di compiti a casa: 3
Scarsa disparità di competenze tra studenti
Non aumenta il divario sociale tra studenti
Abbandono scolastico: 0,3%
Italia
Ore settimanali di compiti a casa: 7
Disparità di competenze tra studenti
Aumenta il divario sociale tra studenti
Abbandono scolastico: 15%
Questi solo alcuni dei punti in discussione, in quanto l’elenco potrebbe essere molto più lungo. Andiamo ad analizzare, allora, le differenze tra i due sistemi scolastici in questione, cercando di valutare criticamente i dati.
Il sistema scolastico finlandese si confronta con una popolazione di 5 milioni di abitanti mentre quello italiano si confronta con una popolazione di 60 milioni di abitanti, con maggiori differenze socio-economiche ed una forte presenza di immigrati che comporta determinanti differenze culturali, che la Finlandia non ha;
Le scuole finlandesi godono di strutture innovative, laboratori e materiale mentre le scuole italiane sono troppo spesso fatiscenti, ospitate in edifici non creati allo scopo e inadatti a tale uso;
Libri, materiale didattico ed occorrente sono forniti agli studenti, gratuitamente, dalla scuola finlandese mentre in Italia, troppo spesso, non ci sono i soldi nemmeno per l’acquisto della carta igienica e gli studenti e le loro famiglie devono provvedere a fornire il materiale didattico necessario ai propri figli;
In Finlandia gli studenti restano a scuola mediamente 8 ore al giorno, con mensa gratuita, e possono svolgere tutte le attività didattiche all’interno della scuola, invece in Italia gli studenti restano a scuola mediamente 6 ore al giorno, senza mensa, mentre chi fa il tempo prolungato deve pagare per mangiare a scuola;
Le classi, in Finlandia, non possono superare il numero di 18 studenti, mentre in Italia ancora troppo spesso si raggiunge il numero di 26/30 alunni per classe;
In Finlandia ai docenti sono garantiti uffici all’interno delle strutture scolastiche, attrezzati con computer ed altro, le ore di lavoro sono fisse, comprendono anche le attività di formazione e non prevedono, come in Italia, lavoro extra non retribuito e non quantificabile da aggiungere alle ore impiegate per lo svolgimento delle attività didattiche, per riunioni, ricerche da svolgere a casa, correzione dei compiti, formazione obbligatoria non retribuita ecc.;
La Finlandia investe economicamente molto per le risorse umane e la formazione scolastica mentre l’Italia legifera imponendo standard difficilmente raggiungibili ma abbandona le scuole ed i docenti a sé stessi quando si tratta di “mettere mano alla tasca”;
Lo stipendio medio del docente finlandese è superiore a quello del docente italiano ed il prestigio e la considerazione del lavoro sono di gran lunga superiori a quello dei nostri docenti;
Gli allievi delle scuole finlandesi hanno rispetto per i propri docenti, perché anche le loro famiglie rispettano il lavoro degli insegnanti, gli allievi italiani invece usano spesso il turpiloquio, ignorano deliberatamente i propri docenti e talvolta vengono alle mani in classe, perché le famiglie per prime svalutano il lavoro degli insegnanti;
Per concludere, mentre in Finlandia, come si è detto, i docenti godono di uno status sociale molto elevato, il governo italiano in primis non fa che criticare i propri docenti, svalutandoli agli occhi dell’opinione pubblica, comportandosi proprio come quei “cattivi docenti” di cui tanto parla che, invece di aiutare i propri alunni a crescere rafforzando l’autostima e, di conseguenza, la voglia di fare sempre di più e sempre meglio, non fa che bacchettarli ed umiliarli pubblicamente, autorizzando in tal modo le famiglie a sostituirsi troppo spesso agli insegnanti, entrando nel merito delle metodologie didattiche intraprese, generando nei propri docenti frustrazione, depressione e sindrome da burnout che, certamente, non giovano alla produttività ed alla qualità dell’insegnamento.
Un’ultima considerazione da fare è che, con le nuove normative italiane, si sta introducendo una sorta di divieto alla bocciatura, per cui gli studenti sono autorizzati a non studiare, a non seguire le lezioni, a litigare tra di loro in classe e fuori, a non avere disciplina né rispetto per alcun tipo di regola. I docenti sono completamente esautorati ed abbandonati a sé stessi ed il loro lavoro è reso vano da queste nuove regole: se si interviene troppo spesso sulla disciplina si deve bocciare ma, poiché non si può più bocciare, non si può intervenire, così i ragazzi italiani, diseducati già dalle loro famiglie, possono arrivare a fare qualsiasi cosa in classe, senza che i docenti possano intervenire più di tanto, pena interventi delle famiglie e rischio di sanzioni disciplinari; ma se gli studenti troppo vivaci si fanno male a scuola, perché davvero maleducati, il docente è ritenuto responsabile e ne deve pagare le conseguenze civili, penali e disciplinari. Le famiglie sono diventate incapaci di educare i propri figli e pretendono che lo facciano i docenti ma, poi, li tacciano di eccessiva severità nei confronti dei propri “angioletti” e di essere incapaci ed incompetenti.
Insomma, pare che siano tutti bravi ad evidenziare quanto deprecabile sia il sistema didattico-educativo italiano rispetto a quello degli altri paesi, senza minimamente far notare quanto sia difficile insegnare in questo Paese, o quanto poco faccia l’Italia per il proprio sistema scolastico, non erogando fondi e pretendendo, tra l’altro, che i propri insegnanti dimentichino di avere anche una famiglia! Nelle condizioni in cui sono costretti a lavorare, i docenti italiani fanno anche troppo… Chapeau!