Pare che questo Natale a New York stia facendo furore un nuovo dolce, la Nutelasagna (fonte: tgcom24.it). Si tratta di strati di lasagna zuccherata, intervallati da non so che tipo di crema, marshmallows e Nutella. Autentica bomba calorica. Propongo una variante: la crema potrebbe essere chantilly (versione estiva: gelato alla nocciola) e al posto di quelle orribili caramelle gommose si potrebbero utilizzare soffici meringhe o amaretti; o entrambi. Dovrebbe essere spettacolare!!!
Se c’è qualche volontario che sperimenta, mi posti il risultato. Magari sarà una grande scoperta!!! 😉🍰
Dando un’occhiata in giro su giornali, social network, TV, ho avuto modo di constatare come sia facile attirare l’attenzione su di sé semplicemente facendo o alimentando polemiche. E non si deve nemmeno esser tanto bravi, capaci o istruiti! Al contrario: se si è dotati di una discreta dose di rozzezza e, meglio ancora, presunzione e arroganza, il gioco è fatto! Per dirla in termini televisivi, lo share sale, l’audience e la visibilità schizzano alle stelle e la massa si lascia coinvolgere suo malgrado e fomentare, nutrendosi in maniera del tutto acritica di qualsiasi informazione, spesso distorta, venga fornita. Poi osservo, sempre più di rado, persone intelligenti, colte, dotate di grande spirito critico o anche solo di buon senso, che usano tatto e moderazione nel rapportarsi con gli altri, giustamente convinti che progresso e crescita, anche personale, possano avvenire solo nel rispetto delle idee altrui, nell’ascolto e nell’assenza di prevaricazione. Questa è la massa degli “invisibili”, considerati a torto noiosi se non addirittura incapaci o privi di idee proprie. Su queste osservazioni, purtroppo, si basano certe strategie di comunicazione.
In una società, quindi, dove si fa a gara per emergere, per essere riconosciuti, per essere dei leader a tutti i costi (dalle nostre parti si dice: “fà ‘u gall ngopp ‘a munnezz” = “governare sulla spazzatura”), come può una filosofia di vita moderata avere successo? Come possiamo insegnare ai nostri figli che la strada per il miglioramento personale e sociale passa attraverso la tolleranza, l’ascolto, la comprensione, quando questo vuol dire diventare nessuno agli occhi del mondo, non avere alcuna possibilità di farsi ascoltare e, con tutta probabilità, non sentirsi accettati, restare degli emarginati?
Va da sé che, se si vuole fare strada in politica, nel giornalismo e persino nella “cultura” (come certi “critici”), si deve far chiasso, ci si deve fare dei nemici, si deve far parlare di sé… Con buona pace per la tolleranza, l’educazione e il buon senso…