Molti di voi saranno a conoscenza della polemica che sta incalzando contro lo smodato uso dell’olio di palma. Confesso che mi viene da dire: “era ora!”, poiché avevo notato questo fenomeno già da alcuni anni e cercavo, con sempre minore successo, di utilizzare prodotti che non ne contenessero. Ma ormai è ovunque. Ciò nonostante cerco di mantenere una certa obiettività ed oggi mi sono imbattuta in un articolo che difende questo alimento e che vi invito a leggere al link sottostante.
http://thefielder.net/19/05/2015/la-ridicola-fobia-per-lolio-di-palma-operazione-verita/
Certo, mi lascia un po’ perplessa la motivazione che spinge quest’autore a scrivere un articolo in difesa di un prodotto così osteggiato, senza che abbia mai scritto altro prima, su nessun altro argomento (così, almeno, si legge sotto al titolo).
Ad ogni modo, questa è stata la mia risposta alle sue considerazioni che vi invito, prima, a leggere:
<<Bah! Non sono una nutrizionista e cerco di mantenere la mente aperta e non posso non pormi domande. Il fatto stesso che l’olio di palma sia molto più economico degli altri e, in più, aiuti a mantenere più a lungo la conservazione degli alimenti (altro fattore economicamente rilevante) già, di per sé, mi rende sospettosa sul fatto che prevalga il fattore salute rispetto a quello monetario. Abbiamo assistito già più volte al menefreghismo delle industrie alimentari rispetto alla salute umana. Se l’olio d’oliva o il burro avessero le stesse caratteristiche ora, probabilmente, lei difenderebbe questi ultimi. Sono d’accordo sulla pericolosità della margarina che, infatti, non ho mai usato. Meno d’accordo sono, invece, sul fatto che con una dieta equilibrata assumeremmo dosi accettabili di tutti quei componenti dannosi che, a quanto ho letto, pare siano presenti in quantità nettamente maggiori nell’olio di palma rispetto agli altri grassi, vegetali o animali che siano. Dalla colazione alla cena, anche nell’alimentazione più equilibrata, sono presenti diversi prodotti che contengono questo componente: fette biscottate, cereali, crackers ecc… Sarebbe sicuramente meno economico ma più salutare se contenessero olio di oliva, poiché come lei stesso afferma è la dose che fa il veleno, e nell’olio d’oliva mi pare di aver capito che tutti i componenti più dannosi – seppur presenti ovunque – siano percentualmente notevolmente inferiori rispetto a quello di palma. Inoltre è inutile che, a mio avviso, ci nascondiamo dietro a un dito: condanniamo un’alimentazione poco bilanciata, atteggiandoci a salutisti, quando sappiamo benissimo che, nella società attuale, è pressoché impossibile alimentarsi in maniera del tutto sana ed equilibrata. Vorrebbe dire non frequentare più nessuno (quante volte, uscendo con amici e conoscenti, si va al bar o al ristorante, mangiando e bevendo qualsiasi cosa? In quante feste dei nostri figli si bevono bibite gassate e si mangiano patatine e schifezze di ogni genere?), doversi coltivare da soli verdure e ortaggi (evitando pesticidi e rinforzi chimici che ne aumentino la produzione) e farci in casa il pane, la pasta, magari macinare da soli il grano per la farina (non si sa mai…) e farci da soli il vino e l’olio con l’uva e le olive coltivate da noi. Francamente mi sembra una soluzione poco praticabile. Il problema non è che bevendo tre bicchieri di birra invece di uno di vino assumo più alcol, ma che se decido di bere un solo bicchiere di birra al posto di uno di vino per assumere meno alcol, scopro poi che mi si è nascosto che quella birra era “corretta” ed ho assunto, a mia insaputa, il doppio dell’alcol contenuto nel vino…>>
A voi considerazioni e commenti. Ditemi la vostra.