Ecco qui un termine “nuovo”. Eravamo abituati, ormai, ad anoressia e bulimia, due seri disturbi dell’alimentazione. Ma cos’è l’ortoressia? Letteralmente è la mania dell’alimentazione corretta. Così, se da una parte veniamo invogliati dalle pubblicità a mangiare sempre di più e qualitativamente sempre peggio, con cibi apparentemente sani ma pieni di grassi, zuccheri, coloranti, conservanti ed additivi chimici vari, dall’altra si pubblicizza un’alimentazione sana o pseudo tale, con barrette dietetiche dalla dubbia composizione, diversi yogurt con caratteristiche tali da aiutare l’intestino, abbassare i livelli di colesterolo e così via, cibi integrali, a lievitazione naturale, senza grassi idrogenati, ecc…
Ma cosa succede se andiamo a cena fuori con qualcuno fissato per la perfetta forma fisica ed il mangiar sano? Si scatena il dramma! Dovete in primis valutare l’offerta del ristorante: che abbia una cucina gluten-free (oltre ai celiaci veri ci sono anche tanti fissati), che offra un menù vegetariano ed anche uno vegano. E poi… giunge il momento dell’ordinazione! Qui è il panico, l’apoteosi!!!
“Mi scusi, prima di tutto vorrei ordinare delle crudités, che creano una pellicola sulle pareti dell’intestino e limitano l’assorbimento dei grassi; ma mi raccomando: che siano a base principalmente di finocchio, perché la carota contiene troppi zuccheri! Poi, come antipasto, gradirei del salmone, ricco di Omega 3, ma rigorosamente senza burro, perché sono intollerante al lattosio ed in ogni caso è meglio evitare l’eccesso di grassi saturi che aumentano il colesterolo. Niente verdure grigliate, perché se sono troppo abbrustolite possono essere cancerogene. L’insalatina no, che mi gonfia. Magari ci può aggiungere germe di grano con una goccia di olio extravergine di oliva D.O.P., una spruzzatina di limone bio ed un pizzichino di sale rosa dell’Himalaya, che aiuta a combattere l’ipertensione, ma meglio se arricchito con iodio, visto che non ne contiene ed invece aiuta il funzionamento della tiroide. Accanto, solo un pezzo di pane senza glutine, integrale e impastato con lievito madre, così mantiene l’indice glicemico basso ed è più facilmente digeribile. Come primo, poi, gradirei una mezza porzione di zuppa di cereali integrali con pochi legumi, così assumo la giusta dose di carboidrati e proteine vegetali senza appesantirmi eccessivamente, sempre conditi con un filo d’olio extravergine di oliva. Come secondo, invece, del pesce azzurro, che fa tanto bene: uno sgombro al cartoccio, magari condito con un pesto di noci e mandorle fresche, ricche di acido oleico e minerali antiossidanti. Ma mi raccomando, fresche, non cotte, altrimenti addio alle qualità nutrizionali! Contorno di verdure al vapore, così non se ne perdono del tutto le caratteristiche organolettiche. Accompagnerei il tutto con acqua oligominerale liscia, purissima, di fonte ed imbottigliata, a temperatura appena fresca, non fredda, altrimenti rischio un blocco della digestione, ed un calice di vino rosso, ricco di polifenoli, ma solo uno, perché troppo alcool fa male al fegato. Niente frutta dopo cena, perché fermenta e causa sgradevoli ripercussioni. Ovviamente niente dolci, per carità, che sono veleno! Come caffè, al massimo posso prendere un ginseng. Grazie. Tu invece, cara, cosa prendi?” – “Il primo taxi!!!”
Fino a due anni fa io ero esattamente così. Ma purtroppo si fanno i conti con l’mprevedibilità della vita e sono dovuta cambiare un pochino. Vivere qui in Inghilterra non è semplicissimo con il cibo. Devi venire a patti!
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