Diario di viaggio – parte 7: l’ultima tappa. Parigi.

26/07: inizia il nostro lungo viaggio da Edimburgo a Parigi. Partiamo la mattina molto presto e prendiamo il treno per Londra. Io scrivo sul mio blog mentre le ragazze dormono. Arrivate a Londra prendiamo l’Eurostar per Parigi ma stavolta siamo preparate e tutto va liscio. Arriviamo in tardo pomeriggio con un caldo a dir poco infernale, mentre alla stazione distribuiscono bottiglie di acqua per alleviare il disagio. Dobbiamo trovare un mezzo per arrivare nella zona di Saint Lazare, dove si trova il nostro appartamento però qui capire come funzionano i mezzi è un po’ complicato: non ci sono indicazioni ma alla fine riusciamo a prendere la metropolitana e ad arrivare a destinazione. L’appartamento è molto carino e si trova in un bel palazzo ma non c’è aria condizionata né ventilatore. Fa caldissimo e temo che stanotte sarà dura dormire. Rimpiangiamo Edimburgo ancora di più.

Andiamo ai magazzini Lafayette, dove c’è l’ufficio informazioni per i turisti, ritiriamo la Paris Museum Pass valida per 4 giorni ed acquistiamo i Paris Visite per i mezzi pubblici. È ora di cena ed andiamo a mangiare in un locale sotto casa, dove ci fanno pagare la bellezza di 7,50 € solo un litro di acqua liscia!!! 😱

Vabbè, è stata una giornata lunga e pesante… Andiamo a dormire, che è meglio!

27/07: stamattina, col caldo infernale, decidiamo di chiuderci nel Louvre, con la speranza di stare più fresche. Così andiamo a trascorrere tutta la giornata lì. Ma si crepa di caldo anche in oltre la metà delle sale del museo che, stranamente, non sono condizionate.

È una struttura immensa, dispersiva, in cui non è chiaro l’ordine espositivo delle sale. Caotico e senza indicazioni chiare. Pessimo. Non mi piace affatto. Non so quanto sia vincente l’idea di mettere insieme così tante cose in un’unica struttura. È noioso e stancante guardare tante opere e se ne perde il valore e la bellezza. Intorno a La Gioconda ci sono imponenti misure di sicurezza ed una folla indicibile. Francamente non ne capisco la ragione. Se si vuole apprezzare l’opera di Leonardo, trovo più bella la Vergine delle Rocce che non ottiene la stessa attenzione; tutt’altro.

Siamo in giro tra le sale tutto il giorno, è interessante ma terribilmente faticoso. Per strane ragioni il venerdì è chiusa una zona all’ultimo piano del museo, dove sono esposti alcuni dipinti di Ingres che vorrei vedere. Pazienza!

Vediamo la Venere di Milo, la Nike di Samotracia, e tante altre opere più recenti famosissime, da Mantegna a Caravaggio, Gericault, Delacroix ecc…

Alla fine del giro assistiamo ad una scena da film: sotto la piramide di vetro, un uomo di colore si inginocchia davanti ad una donna che ha il passeggino con un bimbo, apre una scatolina con l’anello e le chiede di sposarlo. Gesù! Queste cose accadono davvero? Da non credere!!! Comunque lei accetta e si baciano in mezzo ad uno scroscio di applausi.

Quando usciamo diluvia e torniamo a casa inzuppate. Ma speriamo che da domani si respiri un po’ di più.

28/07: oggi decidiamo di andare alla Città della Scienza. Nonostante il nostro Pass, per entrare nelle sezioni più interessanti, oltre che per vedere gli spettacoli del Planetarium, dobbiamo inspiegabilmente pagare dei notevoli extra (comprensibile solo per la visione degli spettacoli). Ci dicono che possiamo avere le audioguide in italiano ma l’addetta è assente e quando lo facciamo presente i suoi colleghi vanno un po’ nel pallone ma poi riescono a risolvere. La struttura è interessante ma in Italia ho visto di meglio. Mi aspettavo qualcosa di più.

All’uscita ci dirigiamo dall’altra parte della città per salire sulla torre di Montparnasse, un grattacielo altissimo con gli ascensori più veloci d’Europa, per godere del panorama più bello della città. Ma scopriamo che non è incluso nel Pass dei musei, come ero convinta, ed il prezzo per salire è decisamente troppo alto, così andiamo via.

29/07: oggi, per prima cosa, è il turno del Centre Pompidou. Anche qui scopriamo che, nonostante il pass, c’è una parte del museo che può essere visitata solo pagando un’altra somma. Francamente non comprendo a cosa serva questo pass, che è stato tutt’altro che economico, se poi devo pagare le cose più interessanti a parte. Questo dettaglio non è evidenziato sull’unico sito italiano autorizzato a vendere i pass per i musei e i mezzi di Parigi.

Ammetto che questo Centro non mi fa impazzire. C’è un livello con opere di grandi artisti come Mondrian, Braque, Matisse, Kandindskij ed altri ma il resto mi lascia un po’ perplessa. Molto adatto ai radical chic. Si vede che io sono più terra terra…

Da qui ci dirigiamo verso l’Ile de la cité ed andiamo a visitare la Cattedrale di Notre Dame. La fila per entrare è lunghissima ma si muove molto in fretta. È una Cattedrale gotica magnifica.

Da lì ci dirigiamo alla Saint Chapelle, con le sue vetrate policrome altissime. È strutturata come la Basilica di San Francesco ad Assisi: due livelli sovrapposti, solo che qui la struttura ha una superficie molto più piccola. Non sapevo che la nostra Basilica avesse un parallelo in misura ridotta in Francia.

Trovandoci, abbiamo visitato la Conciergerie, dove si trovano anche le celle in cui fu imprigionata Maria Antonietta.

Siamo stanche ma il pass per i musei dura solo 4 giorni ed oggi è già il terzo. Quindi decidiamo di andare a visitare l’Orangerie, dove sono esposte le famosissime Ninfee di Monet. Dovremmo camminare ma siamo in giro da stamattina, quindi decidiamo di prendere la metropolitana: sono solo due fermate. Non l’avessimo mai fatto!!! Non c’è nessuna indicazione che ci avvisi che le fermate tra qui e l’Arco di Trionfo sono chiuse. Il metrò salta ben 6 fermate! Ci portano dritte dritte nel cuore del manicomio cittadino, sotto l’arco.

Usciamo e troviamo una folla pazzesca, una manifestazione con carri carnescialeschi, strade chiuse… Ma che diavolo succede?! La metropolitana per tornare indietro è chiusa. Dobbiamo fare gli Champs Elysée a piedi nella speranza di poter prendere un mezzo alla fine di questi. Mentre camminiamo scopriamo il motivo di tanta confusione: c’è l’arrivo dell’ultima tappa del Tour de France… Le maledizioni contro il Tour, la disorganizzazione cittadina ed i francesi si sprecano, confesso. Ma come? Considerando le misure di sicurezza che dovreste avere, invece di facilitare il deflusso della folla dal centro del caos verso le aree esterne, voi convogliate le persone qui? Mettete scientemente in pericolo la gente? Perché? Per mostrare al mondo quanti spettatori ci sono a guardare la tappa finale del Tour? Ma chi se ne frega del vostro stramaledettissimo giro??? E mentre cerchiamo di tornare indietro a piedi, ci fanno allungare ulteriormente il percorso mandandoci in direzione della Senna, facendoci fare dei giri assurdi. Per protestare contro i francesi, una delle mie figlie ed io cantiamo a squarciagola l’inno italiano, mentre l’altra teme che qualcuno possa aggredirci per questo. E ci ritroviamo, dopo due ore e mezza, davanti al Louvre, quasi al punto di partenza… 😖

Siamo distrutte, arrabbiatissime, accaldate. Finalmente riusciamo a prendere i mezzi per tornare a casa e risparmiarci l’ultima mezz’ora di marcia.

30/07: oggi è l’ultimo giorno in cui possiamo visitare i musei ma il lunedì il Musée d’Orsay ed il Museo di Picasso, nel quale in questo periodo è esposta l’opera Guernica, che mi sarebbe piaciuto vedere, sono chiusi. Non ci resta che andare all’Orangerie.

Oltre alle opere di Monet, vediamo altre opere di artisti impressionisti e postimpressionisti fino all’Action Painting di Pollock.

Da qui ci dirigiamo a piedi lungo il fiume fino alla Tour Eiffel, passando davanti a Place de la Concorde ed al ponte Alexandre III.

Arrivate, prendiamo il Bateau Muge per un giro sulla Senna.

Alla fine, andiamo a fare una passeggiata ai giardini del Lussemburgo e, passando da Montparnasse, a guardare le bancarelle dei bouquinistes sulla rive gauche e a fare un giro nel Quartiere Latino.

Quello che ci colpisce sin dal primo giorno, in questa città, è che la gente non sorride mai, nemmeno i bambini. Le mie figlie restano colpite da questa freddezza di comportamento e, francamente, anch’io. Solo nel Quartiere Latino troviamo meno confusione turistica ma c’è una maggiore vitalità e si vede anche qualche sorriso.

31/07: questa mattina decidiamo di andare a visitare il quartiere di Montmartre.

È ovviamente pieno di pseudo-artisti che fanno ritratti ai turisti, quindi decido di far fare un ritratto alle mie figlie.

Tornando, senza nemmeno rendercene conto, passiamo davanti al famosissimo Moulin Rouge: non immaginavo fosse così imponente!

01/08: ultimo giorno qui a Parigi. Siamo stanche, domani ci aspetta un’intera giornata di viaggio in treno e dobbiamo fare i bagagli. Quindi decidiamo di rimanere intorno casa a fare shopping e curiosare tra negozi e ai magazzini Lafayette, che ormai sono costituiti da ben tre edifici enormi. Finalmente troviamo gente che sorride: sono gli strafighi commessi delle gioiellerie e dell’abbigliamento di lusso!

In serata restiamo in piazza Saint Lazare, dove ci sono alcuni suonatori e venditori di Italian street food.

02/08: alle 5,30 arriva il taxi che ci porta alla stazione. Quattordici ore di viaggio ci attendono. Stavolta si torna a casa!!!

Un mese in giro per l’Europa sembra essere volato… Ma questa lunga avventura è giunta al termine.

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