Non sempre “politically correct” è meglio; non quando si tratta di bambini.

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Oltre tre anni fa, il 12/03/2015, era apparsa su Panorama un’intervista di Dolce e Gabbana in proposito dei figli adottabili da parte di coppie gay oppure nati da fecondazione assistita, a mio avviso riprovevole per ciò che concerne quest’ultimo aspetto, come esposto dal sig. Dolce. L’intervista suscitò grande scalpore. La si può trovare al seguente link:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/12/dolce-gabbana-famiglia-quella-tradizionale-non-ci-convincono-i-bambini-sintetici-gli-uteri-in-affitto

In questo blog anche io ho dato la mia personale risposta:

https://arabafelicissima.wordpress.com/2015/03/18/egr-sig-dolce-quanta-ipocrisia/

Poiché oltre a quella di Elton John, la mia reazione non è stata certamente l’unica, alcuni mesi dopo, il 17/08/2015, è apparsa un’altra intervista, stavolta su Vogue, con le scuse dello stilista:

http://www.corriere.it/moda/news/15_agosto_17/scuse-cinque-mesi-dopo-dolce-gabbana-famiglie-gay-frasi-inadeguate-389caff4-44c4-11e5-a4b6-1d04b76aab6d.shtml

Resto convinta di ciò che ho scritto sui temi della fecondazione ma concordo sul diritto dei figli di avere una famiglia naturale, ovvero costituita da due genitori di sesso diverso, senza nulla togliere alle coppie omosessuali. Francamente non mi sento di omologarmi all’ennesima ipocrisia del politically correct dei falsi intellettuali che, pur di non essere considerati omofobi, sarebbero disposti a fingersi d’accordo di fronte a qualsiasi cosa. Per me, i diritti dei bambini prevalgono ancora su quelli degli adulti.