Immagine tratta da BrindisiReport
Per poter comprendere la situazione, dobbiamo fare un piccolo salto indietro nel tempo, al momento del famigerato e contestato concorso docenti del 2012. All’epoca fu introdotta la pre-selzione, ovvero un mega quiz al quale rispondere in pochissimo tempo, valido su tutto il territorio nazionale, per tutte le categorie di docenti, per qualunque ordine e grado di scuola e per tutte le materie di insegnamento. Questa pre-selezione falciò le gambe a circa tre quarti degli aspiranti docenti anche perché, per superare quella fase così come quelle successive, non bastava più il punteggio di 6/10 ma era necessario ottenere un punteggio pari a 7/10 (il punteggio finale era in centesimi, quindi 70/100). Quel concorso, inizialmente riservato a chi era già abilitato, non era abilitante, di conseguenza o lo si vinceva o, in teoria, si ricominciava tutto da capo. In realtà non andò così, poiché i posti promessi, a seguito della nuova legge sui pensionamenti, non c’erano più. Quindi fu istituita una graduatoria di merito in cui furono iscritti non solo i vincitori del concorso a cui non era stata assegnata la cattedra ma, anche, i cosiddetti “idonei”, cioè coloro che avevano superato il punteggio richiesto ma non erano riusciti a guadagnarsi un voto sufficiente a far guadagnare loro la cattedra. A differenza di qualsiasi altro concorso pubblico, infatti, non fu garantita l’assunzione ai soli vincitori (come doveva essere inizialmente) ma anche a tutti gli idonei. Per chiarire, farò un esempio. In Campania, nella mia classe di concorso (A025-A028) furono messi a bando 91 posti su tutto il territorio regionale. Superata la preselezione, la prova scritta, la prova pratica e quella orale, ognuna con un voto equivalente almeno a 7/10, si sommava il punteggio per i titoli e si aveva il risultato finale in centesimi. Solo i primi 91 avevano diritto alla cattedra, gli altri inizialmente sarebbero dovuti rimanere con un pugno di mosche in mano. A seguito dei vari ricorsi all’italiana (fatta la legge trovato l’inganno) si istituirono le graduatorie di merito: poiché il Governo non garantiva più l’assunzione dei vincitori entro un anno, come doveva essere inizialmente, ma entro i successivi tre, venendo conseguentemente meno al patto istituito con i docenti, si crearono questi elenchi con vincitori ed idonei. Essendomi collocata a due terzi dell’elenco dei vincitori, mi aspettavo un’assunzione più immediata ma così non fu, essendo stata assunta nell’anno 2015/16. La fregatura era dietro l’angolo: è uscita la cosiddetta Legge sulla Buona Scuola. Assunta nella fase iniziale, fase 0, quindi grazie al normale turn over annuale e alla vincita del concorso, non ho trovato posto nella mia provincia (Salerno) e sono stata assegnata alla provincia di Napoli. Fin qui tutto ok. Sembrava. Invece l’inganno era in agguato. La fase A era di fatto assimilabile alla fase 0, solo che era stato esteso il numero degli assunti presi dalla graduatoria di merito e da quella ad esaurimento. La graduatoria ad esaurimento è costituita da tutti i docenti variamente abilitati (concorso, come me che lo avevo fatto abilitandomi nel 1999, SICSI, TFA ecc…) che intanto da anni facevano supplenze e punteggio senza mai essere assunti a pieno titolo nella scuola. Le fasi successive, B e C, hanno permesso l’assunzione, su tutto il territorio nazionale, ovunque ce ne fosse richiesta, degli “idonei” al concorso 2012 (quindi non più vincitori del concorso) ed ai precari delle graduatorie ad esaurimento. In queste fasi costoro sono stati assunti come organico di potenziamento, ovvero nella stragrande maggioranza dei casi non ad insegnare ma a fare i tappabuchi di altri docenti e ad occuparsi di varie altre mansioni. Per quanto mi riguarda, ho visto moltissimi salernitani assunti nella fase C venire ad insegnare in provincia di Salerno, nonostante tanti altri siano stati sparpagliati in giro per l’Italia. C’era il timore di ciò che sarebbe accaduto con i trasferimenti di quest’anno, soprattutto per gli assunti nelle fasi B e C. Ebbene, quasi tutti coloro che sono stati assunti in queste fasi (ribadisco: non vincitori di concorso) hanno avuto la possibilità di chiedere il trasferimento interprovinciale prima dei vincitori di concorso assunti nell’ultimo anno (non di quelli assunti fino all’anno prima), ottenendo la sede più ambita. Ancora una volta devo spiegarmi meglio… La prima fase dei trasferimenti, fase A da non confondere con quella delle assunzioni, ha riguardato solo i trasferimenti provinciali, inclusa l’assegnazione di una cattedra ai neo assunti 2015/16 all’interno della provincia iniziale, quindi nel mio caso ancora Napoli… Nella fase B è stata data la possibilità di chiedere il trasferimento interprovinciale a tutti coloro che erano stati assunti entro il 2014/15, di fatto creando una disparità di trattamento tra i diversi vincitori del concorso 2012. Se lo Stato avesse mantenuto la sua parola, tutti i vincitori di detto concorso avrebbero dovuto essere assunti nel 2013/14, ottenendo il medesimo diritto al trasferimento interprovinciale. Ma così non è stato, portando ad una differenza di diritto tra chi è stato assunto prima e chi dopo, solo a causa di una mancanza del Governo. Quindi gli assunti entro il 2014/15 hanno avuto la possibilità prima di chiunque altro di chiedere il trasferimento interprovinciale, ovviamente ottenendolo. Nella fase C è stata data la possibilità di chiedere il trasferimento interprovinciale agli assunti nelle fasi B e C 2015/16, quindi agli idonei al concorso ed ai precari delle graduatorie ad esaurimento, in entrambi i casi non vincitori del concorso. Solo nella fase D dei trasferimenti interprovinciali è stata data la possibilità a noi assunti nel 2015/16, vincitori del concorso 2012, di chiedere il trasferimento interprovinciale. Ma, ovviamente, a quel punto non c’erano più posti disponibili. Risultato? Ho vinto il concorso ma nel trasferimento mi sono vista superare da chi non solo il concorso non lo ha vinto ma ha, in più casi, un punteggio di gran lunga inferiore al mio. Così chi non ha vinto il concorso sta comodamente a Salerno, magari anche sotto casa, ed io che ho vinto il concorso resto a Napoli. Per carità, rispetto a chi è stato sbattuto in giro per l’Italia non mi lamento, tutto sommato sto benino. Ma dov’è finita la meritocrazia? Di nuovo due pesi e due misure. Di nuovo ingannata dallo Stato, che non solo non mi ha assunta nei tempi stabiliti, creando una serie di deroghe alla legge ma, dopo, non mi ha considerato alla stregua di coloro che sono stati assunti prima grazie alla stessa legge, facendomi superare nei trasferimenti da chi non ha vinto il concorso ed ha un punteggio ridicolo… Oltre al danno anche la beffa.
Ora mi domando: non ci sarebbero i presupposti per fare causa allo Stato italiano? La legge non dovrebbe essere uguale per tutti???