Come vi ho raccontato, durante il mio viaggio a Londra ho acquistato una confezione da 16 compresse da 500 mg di paracetamolo della Boots, casa farmaceutica inglese che ha una catena di farmacie distribuite sul territorio. Ho pagato questo farmaco 40 pence, ovvero 60 centesimi di euro.
In Italia, una confezione di paracetamolo da 20 compresse da 500 mg della stessa casa farmaceutica costa circa 4 euro (il prezzo è discrezionale), quindi circa 8 volte in più. La Tachipirina, invece, costa circa 5 o 6 euro, ben 10 volte in più! Perché? Il principio attivo e le quantità sono le stesse, l’Inghilterra è anche molto più cara dell’Italia… Come mai questa incredibile differenza???
Un articolo del Corriere ci viene incontro e chiarisce come, in realtà, sia un problema di accordi tra Stato e case farmaceutiche. Ovviamente, c’è da chiedersi come mai lo Stato italiano consenta un costo così alto di farmaci che, tra l’altro, non sono detraibili fiscalmente e pesano solo sulle tasche della gente. È vero che l’Iva al 10% su farmaci più cari rappresenta una maggiore entrata nelle casse dell’erario ma suppongo che questa non sia una valida giustificazione. Mi sembra, allora, lecito domandarsi se non ci sia qualcuno, anzi troppi, che guadagnano illecitamente a mantenere questo stato di cose…
Senza pensare poi il risparmio su cui potrebbero contare Stato e cittadini se si promuovessero i medicinali generici, equivalenti e meno costosi
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